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Posts contrassegnato dai tag ‘Noir’

Sparito il Falcone maltese (di nuovo)

La notizia è apparsa sul Corriere e non è una novità. Il falco, nei secoli, ha dimostrato una straordinaria capacità di occultarsi, di sparire, di passare di mano in mano. Questa volta a sparire è stata una copia in gesso del prezioso Falcone d’oro e diamanti. Non una copia qualsiasi, una delle pochissime utilizzate nel famoso film di John Huston del 1941 che fondò il noir e lanciò Humphrey Bogart. Un film da vedere, un capolavoro che è fra i miei preferiti di tutti i tempi. Nel film è quello che Hitchcock avrebbe chiamato il ‘macguffin’ l’oggetto, la situazione che consente alla narrazione di procedere. Tutti lo cercano nessuno lo ha.

La copia ‘trafugata’ era stata preparata dopo che la scultura originale realizzata il film, del peso di  circa 20 chili, era caduta su un piede a Bogie, con risultati poco piacevoli.

Il falco era conservato in un ristorante pieno di memorabilia di Hammett e da lì è sparito. Conoscendone la storia ci sarebbe quasi da dire che era troppo tempo che era fermo nello stesso posto.

update: accusato di cripticità da Peter ho apportato qualche modifica al post 

link: la notizia sul Corriere.it, il film ‘The maltese falcon’ (1941)

Crimini

La notizia ha qualche settimana. Però è davvero un peccato che ‘Crimini’ sia stata sospesa. Un progetto intelligente, mediamente ben realizzato e superiore alla media qualitativa delle fiction, penalizzato da una girandola di spostamenti nel palinsesto quando si difendeva bene fra il 12 e il 14 per cento di share (è stato spostato per sottrarlo alla sfida con Ris? non ho capito). E’ finita con un comunicato della Rai dal tono vagamente surreale: ‘serie sospesa per ‘tutelarla’. E, molto semplicemente, sparendo dai palinsesti. puff.

Link: Il sito di Sandrone Dazieri

Tre noir degli anni ’40

Mi piacciono le classifiche, ma non amo stilarle, più che altro non ci riesco. Un po’ come il protagonista di Alta fedeltà quando gli viene posta la domanda che ha sempre aspettato. Gli vengono chieste le cinque canzoni più belle e lui non sa cosa rispondere, la mente gli si fa bianca e la riempie con le prime cose che gli vengono in mente.

Delle classifiche – sia nel leggerle che nello stilarle – non mi piace tanto l’esercizio, piuttosto sterile (ma divertente), dell’individuazione di gerarchie quanto trovare percorsi nuovi, giocare con le associazioni mentali, confrontarmi. C’è anche un po’ di curiosità, in fondo.

Tutto questo per parlare di cinque noir degli anni ’40 che amo particolarmente. A dire il vero amo tutto il noir e l’hard boiled, sia letterario che cinematografico (e il rapporto fra letteratura – se vogliamo ‘di genere’ – e cinema è molto stretto in questo caso). Solo che scrivendo mi sono accorto che stava diventando un post lunghissimo. E che forse dovevo citarne sei o sette, così mi sono fermato a tre, per ora.

Accetto suggerimenti o classifiche alternative. Questi per me sono i tre più grandi, tratti da tre grandi libri.

Il mistero del Falco (The maltese Falcon, 1941 di John Huston)

Secondo molti tutto parte da qui e tanto basterebbe. Ma il film – adattato da Hammet – è un classico. Bogart fissa le coordinate cinematografiche del detective hard boiled e del noir con la sua interpretazione di Sam Spade. Un po’ come Hammett le fissò a livello letterario. Il film è teso, magnetico, di grande atmosfera e ancora non mostra il peso degli anni (65).

Poliziotto: “E questo cos’è?”

Sam Spade: “La materia della quale sono fatti i sogni”

Il grande sonno (The big Sleep, 1946 di Howard Hawks)

Ancora Bogart, questa volta nei panni di Marlowe. L’adattamento del grande libro di Chandler è edulcorato. Vengono eliminati sesso, pornografia e qualche manciata di cadaveri. Ma va bene lo stesso. Gira Howard Hawks, William Faulkner scrive la sceneggiatura: erano tempi in cui poteva esserci Faulkner a scrivere la sceneggiatura. Sfronda da una parte e aggiunge battute e pepe nelle scene con Laurenthe big sleep Bacall. Il film ha un’atmosfera cupa e oppressiva e una trama quasi incomprensibile (anche per Hawks stesso) ma forse non c’è nulla da capire. Non è un giallo del resto, è un noir. Un aneddoto vuole che Bogart un giorno chieda a Hawks chi ha ucciso l’autista. Nessuno riesce a venirne a capo. Hawks e Faulkner allora scrivono a Chandler, notoriamente avvezzo al sarcasmo, chiedendogli chi è stato: I’m damned if I know!” è la risposta. Beffarda?

Marlowe: “Così tante pistole in giro per la città e così pochi cervelli”

La fiamma del peccato (Double indemnity, 1944 di Billy Wylder)

La donna fatale è uno dei punti focali del noir classico, è il perno intorno al quale gira al film, il centro del vortice che trascina con sé il protagonista. Forse non è la più bella, la più affascinante, ma la più gelida e sensuale (ossimoro?), la più ‘perfida’ è Phyllis Dietrichson (Barbara Stanwyck) in ‘La fiamma del peccato’. L’American Film institute la piazza all’ottavo posto fra i più grandi cattivi di tutti i tempi. Da ricordare, nel film, i titoli di testa, bellissimi e inquietanti e la prima riga di Walter Neff (Fred MacMurray): “L’ho ucciso per i soldi e per una donna… non ho avuto i soldi e non ho avuto la donna, bell’affare”. Da un racconto di James M. Cain.

E poi ci sarebbero Vertigine, Le catene della colpa, Il diritto di uccidere (che è del ’50)… Magari la prossima volta.

Link: Wikipedia (inglese) – Film noir, Raymond Chandler, The Big sleep (film)

Libri sul noir: Storia del Noir, Film noir (Taschen) – bellissimo

I Manetti bros, Coliandro, ‘Crimini’ e Bologna

coliandro

Dopodomani sul Carlino di Bologna dovrebbe uscire una mia intervista con Marco Manetti dei Manetti Bros. Davvero una bella chiacchierata. Oggetto, l’episodio ‘Rapidamente‘ (ambientato a Bologna, in onda mercoledì) della bella miniserie ‘Crimini’ che porta in televisione il noir-poliziesco-crime italiano: sullo schermo direttamente da un libro.

E ancora abbiamo parlato del proseguimento della loro collaborazione con Carlo Lucarelli (che apprezzo moltissimo), del rapporto fra tv e letteratura e… della nuova serie dell’ispettore Coliandro, che i due registi gireranno la prossima estate, ancora con Lucarelli. Ancora lui, ancora Bologna.

La prima serie (andata in onda lo scorso settembre), scritta da Lucarelli, secondo me era un piccolo gioiello nel panorama della fiction italiana. Diversa da tutto il resto: un po’ scorretta,  un po’ ironica. Poi c’era Bologna. Esagerata, fumettistica, un po’ noir e un po’ stereotipata (alle volte) eppur sempre Bologna. Sei nuovi episodi sono in arrivo, probabilmente il prossimo autunno.

A proposito. Sembra che Coliandro sia stata la serie tv Rai più venduta all’estero (40 paesi!) dopo la ‘mitica’ Piovra. Niente male.

Alcuni post su Coliandro collezionati nella blogosfera: Atta84, il grande Angolo Nero, tvseriale, Husker

update

INTERVISTA: ecco l’intervista a Marco Manetti su Rapidamente e la nuova serie di Coliandro (da quotidiano.net)