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Cose da ricordare di un anno di viaggi – il 2014

Le classifiche di fine anno sono anche un modo per mettere ordine nei ricordi

Prima di raccontare cosa mi piacerebbe fare nel 2015 (prossimo post) provo a tirare un po’ le fila di questo 2014, replicando un post già scritto l’anno scorso. Il 2013 fu un anno particolarmente intenso, anche perché visitammo Paesi come Cuba, Israele, Bosnia, tutti con una storia, anche recente, molto travagliata e importante. Quest’anno è stato un anno sicuramente più leggero.

Tre città che mi hanno stupito

1) Luang Prabang (Laos)

Luang Prabang (foto di Patrick Colgan, 2014)

Luang Prabang (foto di Patrick Colgan, 2014)

Immersa nella giungla, da cui è circondata da ogni lato, stretta fra due grandi fiumi sonnolenti, avvolta intorno alla collina Phou Si che spunta al suo centro, Luang Prabang, antica capitale del Laos, è già speciale, emozionante, a partire dalla geografia. Da vedere ci sono templi, mercati, riti secolari, ma ci si innamora di questo luogo soprattutto passandoci del tempo e facendo cose apparentemente inutili come osservare da un caffè il passaggio dei gruppi di giovani monaci con le vesti color zafferano o lo scorrere lento del Mekong. E poi scoprire le vie secondarie in sella a una bici, seguire il suono di una preghiera all’imbrunire e avvicinarsi a passi silenziosi. E’ una città bellissima e fragile, vittima della sua stessa bellezza. Post:  A Luang Prabang.

2) Kyoto (Giappone)

Kyoto (foto di Patrick Colgan, 2014)

Kyoto (foto di Patrick Colgan, 2014)

Fra i ciliegi a Keage

Keage, Kyoto (Patrick Colgan, 2014)

Come ci si fa a stupire di una città dove si è già stati cinque volte e mai di passaggio? Kyoto nella stagione della fioritura dei ciliegi era irriconoscibile. Non tanto per la quantità di turisti (95 per cento di camere occupate stando a booking.com), ma per la luce che pervadeva la città, riflessa e diffusa dalle onnipresenti file di alberi ricoperti di bianco e rosa. Non era solo uno spettacolo estetico, come se fossero festoni o luminarie. Questa luce sembrava dare un’energia che non avevo mai avvertito, un’atmosfera di meravigliato stupore che probabilmente dura solo lo spazio dei pochi giorni in cui arriva questa onda rosa.

“Una sensazione condivisa di un attimo irripetibile, breve, fuggente, che ha cambiato la città al punto da renderla quasi irriconoscibile” ho scritto nel mio ebook (un’altra cosa da ricordare del 2014). Post: A Kyoto fra i ciliegi in fiore

3) Parigi (Francia)

Il Canal Saint Martin (foto di Patrick Colgan, 2014)

Il Canal Saint Martin (foto di Patrick Colgan, 2014)

Ci si può stupire a Parigi senza andare alla Tour Eiffel o al Louvre? Penso che una volta che si sono visti monumenti più importanti ci si possa godere una città davvero e provare a viverla un po’: credo sia una massima che vale ovunque. E a Parigi mi sono sorpreso scoprendo il X Arrondissement, un quartiere in trasformazione, con un’atmosfera sospesa fra luoghi presenti nel nostro immaginario come il canal Saint Martin – anche se non lo sapevo – e un’atmosfera multietnica, più vera e attuale dei monumenti da cartolina. Post: Scoprire il X arrondissement

Tre momenti che non dimenticherò

1) La mattina a Santorini (Grecia)

Santorini (foto di Patrick Colgan, 2014)

Santorini (foto di Patrick Colgan, 2014)

Ero preparato, in un certo senso. Mia madre mi aveva raccontato di quando, negli anni 70, era arrivata a Santorini nel cuore della notte e vedeva solo buio e poi della scoperta incredibile che fece al mattino. Ma non si può essere preparati allo spettacolo della Caldera di Santorini, alla sensazione di sentirsi come sopra una nuvola circondati dal blu. E’ una di quelle cose che so già che non scorderò mai. Post: Due giorni a Santorini.

2) La notte nel villaggio (Laos)

Un villaggio Khum (foto di Patrick Colgan, 2014)

Un villaggio Khmu (foto di Patrick Colgan, 2014)

Villaggio Khmu, Laos (foto di Patrick Colgan, 2014)

Villaggio Khmu, Laos (foto di Patrick Colgan, 2014)

Il villaggio. La giungla che ci circonda. Le stelle, il buio rotto solo dal bagliore dei fuochi come il silenzio era interrotto solo dallo sporadico grugnito di un maiale o dall’abbaiare di un cane. E poi il sorriso timido di una donna col bambino che sbuca da dietro una palafitta. Il film scorre, c’è uno stacco e ora vedo il sorriso di un ragazzo che durante la cena illuminata solo da due candele tremolanti continua a versarci lao lao. Il distillato brucia il palato e ci arroventa la gola mescolandosi col peperoncino. Ci sono io che provo a intavolare una conversazione, usando l’inglese e le due parole di lao che credo di aver imparato. Capisco solo Baw Pen Nyang che può voler dire qualsiasi cosa: forse è la risposta al mio grazie, ma significa anche “stai tranquillo, “prenditela comoda”… ma aver colto queste parole basta ad emozionarmi. Fotogrammi, piccole sequenze – forse idealizzate – che raccontano una delle notti più belle dell’anno, in un villaggio nel mezzo della giungla, nel mezzo del Laos. Post: Trekking nella giungla del Laos

3) Sul sentiero fra Levanto e Monterosso (Italia)

Il sentiero da Monterosso a Levanto

Il sentiero da Monterosso a Levanto
(foto di Patrick Colgan, 2014)

Sarà perché quel giorno ho incontrato persone che conoscevo solo attraverso le loro parole, sarà perché c’era una luce perfetta, sarà perché amo la Liguria, sarà perché quello fra Levanto e Monterosso è uno dei sentieri più belli che abbia mai percorso… ma il weekend a Levanto (con coda a Portovenere) è fra i ricordi speciali di quest’anno. Post: il sentiero fra Levanto e Monterosso

Tre piatti

1) Insalata greca (Grecia)

Insalata greca (foto di Patrick Colgan, 2014)

Insalata greca – Xoriatiki (foto di Patrick Colgan, 2014)

Abbiamo fatto una piccola follia e cenato forse al miglior ristorante di Santorini (Selene), ma la cena più indimenticabile è stata molto meno cara, in una trattoria ai margini di Tholaria, sull’isola di Amorgos. Si chiama ‘O Xoreutes’ (leggi horeftis), il danzatore. Un pasto semplice, in un ambiente rustico, ma divertente. Si va in cucina, si guardano e scelgono i piatti casalinghi cucinati dalla signora, si beve vino sfuso. A rendere indimenticabile un piatto però non è solo il cibo. E’ la persona con cui sei, il momento, le emozioni irripetibili che stai provando. I piatti sono replicabili, tutto il resto no. E allora scelgo una semplice insalata greca.

2) Ramen (Giappone)

Il ramen di Katsuya (foto di Patrick Colgan, 2014)

Il ramen di Katsuya (foto di Patrick Colgan, 2014)

Il Giappone potrebbe occupare facilmente tutti e tre i posti di questa classifica. La mia ricerca del ramen perfetto è stata un po’ donchisciottesca, ma come accade in tutti i viaggi, l’importante non è la destinazione, ma quello che c’è fra la partenza e l’arrivo. Post: Alla ricerca del ramen perfetto

3) Ostriche fritte (Giappone)

Ostriche fritte, Hiroshima (foto di Patrick Colgan, 2014)

Ostriche fritte, Hiroshima (foto di Patrick Colgan, 2014)

Un piatto buonissimo, che collego ai momenti più belli del mio sesto viaggio in Giappone uno dei più belli. Questo è un motivo per andare a Hiroshima quando l’ostrica è in stagione (fra ottobre e aprile). Post: Hiroshima ieri e oggi e, su Persorsi, Una cena di ostriche

Un paesaggio

La Roche de Solutré (foto di Patrick Colgan, 2014)

La Roche de Solutré (foto di Patrick Colgan, 2014)

Dolci colline ricoperte di vigne. E poi castelli, abbazie paesini di poche case e infine foreste che compaiono e si interrompono improvvisamente. Questo paesaggio idilliaco, probabilmente immutato da secoli, non esiste solo nella Francia stereotipata rappresentata dai film americani (tipo Chocolat o Un’ottima annata). La Borgogna del sud, intorno a Macon (e in particolare il triangolo fra Cluny, Tournus e Macon) è un luogo bellissimo, ancora immune dal turismo di massa. E i vini sono naturalmente ottimi (in particolare i bianchi e i crémant, gli spumanti). Post: Borgogna, nel cuore del Maconnais 

Fuori classifica: Amorgos

Limineraki, Amorgos

Limineraki, Amorgos
(foto di Patrick Colgan, 2014)

Amorgos, 2014 - isola di Nikoura: clicca per ingrandire! (foto di Patrick Colgan, 2014)

Amorgos, 2014 – isola di Nikoura: clicca per ingrandire! (foto di Patrick Colgan, 2014)

Doveva essere solo una vacanza al mare, ma c’è qualcosa di quest’isola poco frequentata e ancora selvaggia ai margini delle Cicladi che mi ha rapito. Non riesco a individuare un motivo preciso, uno solo. Come quando ci si innamora, non c’è un solo aspetto che ti fa perdere la testa. Le spiagge sono bellissime, spettacolari i panorami che si incontrano lungo i sentieri. I paesi sono ancora veri. L’abbiamo scalata fino ai suoi punti più alti e mi sono immerso nelle profondità del suo blu. E’ una serie di colori, suoni, emozioni che rendono quest’isola indimenticabile. La sua lontananza e la mancanza di un aeroporto rendono la nostalgia ancora più intensa. E’ la mia isola del cuore ed è l’immagine che porto con me di questo 2014. Post: Il grande blu di Amorgos


3709d0fPatrick Colgan, sono giornalista e blogger, vivo a Bologna. (chi sono) Uso delle foto: tutte le foto scattate da me e pubblicate su Orizzonti hanno la licenza creative commons attribuzione-non commerciale. Potete usare e distribuire le foto per scopi non commerciali, ma vanno attribuite a me, includendo il mio nome e un link funzionante (e non ‘nofollow’) al blog e la medesima licenza creative commons. Per scopi commerciali siete pregati di contattarmi Licenza Creative Commons

  1. Sarà pure stato un anno più leggero, ma i viaggi che lo hanno caratterizzato sono da sogno. Kyoto e il Giappone in generale è in cima alla mia lista dei desideri, ma non disdegno nemmeno tutto il resto di cui parli. Le foto sono magnifiche ma anche il taglio che hai dato al post: momenti indimenticabili, città che hanno stupito…proprio bello!
    Il ramen (specie dopo aver visto il film) è il mio pallino: prima o poi lo assaggerò!
    Buone feste

    22/12/2014
  2. Bellissimo post 🙂 non riesco a immaginare il sapore delle ostriche fritte o.O

    22/12/2014
    • Sono un po’ sapide, ‘marine’ (come le ostriche crude) e restano incredibilmente morbide e cremose… non so come altro descriverle 🙂

      22/12/2014
  3. dueingiro.blogspot.it #

    Bellissime foto e bellissimo articolo. Ripetiamo, non continuiamo a leggere del Laos perchè ci fai troppo venire voglia di andareeee!!

    23/12/2014
  4. Patrick, io ADORO questo post. Leggendoti durante l’anno devo dire che immaginavo quali sarebbero state le mete che avresti inserito… e tu sai bene quali di queste non vedo l’ora di vedere dal vivo 🙂
    Che dire, io ti auguro davvero il meglio per l’anno che verrà e per tutti quelli che seguiranno!
    Un abbraccio**

    23/12/2014
    • Grazie, anche a te! Un abbraccio 🙂
      E’ bello seguirsi e vedere i sogni che vanno a realizzarsi (almeno un traveldreams 2015 dovrebbe essere centrato ormai, no?)

      26/12/2014
  5. Bella idea questa 🙂 e complimenti per i viaggi fatti finora!!

    23/12/2014
  6. Nella mia testa tu sei il Giappone in persona ma ti ho seguito un po’ ovunque. Dal vostro viaggio in Grecia al Laos, è stato un anno molto emozionante che è finito con la lettura del tuo libro. Ti auguro uno splendido 2015. Un abbraccio 🙂

    24/12/2014
  7. Ciao. Come te anche io sono uno che viaggia per passione. Anzi ho cominciato come viaggiatore per passione e poi ne ho fatto una professione. Ma la passione è rimasta. Ho aperto da poco il mio blog che ancora contempla un solo racconto di viaggio, il Perù, visitato lo scorso agosto, ma ho un totale di cinquantatre viaggi da raccontare escluso il prossimo capodanno per cui sono in partenza.
    Bruno.

    26/12/2014
  8. Viaggi splendidi.. Complimenti Patrick.

    31/12/2014
  9. Mi sono piaciuti particolarmente i racconti di Kyoto e di Santorini! A me è capitato esattamente come a te e alla tua mamma, arrivata nel cuore della notte e trovandomi davanti una stranissima sensazione di vuoto nebbioso, la mattina il pazzesco e famosissimo blu dell’isola mi fece restare a bocca aperta! Non lo dimenticherò mai neppure io 🙂

    01/01/2015
    • Penso che faccia quell’effetto a tanti, e forse è meglio proprio così, arrivare via mare (magari dopo un viaggio lungo e faticoso) e non aver idea fino alla mattina di dove si è. Indimenticabile davvero.

      02/01/2015
  10. Non faccio viaggi impegnativi come i tuoi ma i tramonti di Santorini sono ricordi che non si possono cancellare. O prima o poi farò anch’io dei post sulla Grecia e le sue splendide isole. Ciaoo Bea.

    12/02/2015

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